Scoliosi, corsetti, e chi ci sta...nel mezzo!
Da: Rosa Foresti
Feb 28, 2018
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Scoliosi, corsetti, e chi ci sta...nel mezzo!

Parte 1: lo scoglio della scoliosi

Finalmente un argomento più tecnico, e che , forse, interessa una nicciha meno ampia di lettori, ma per quanto mi riguarda tratta quello che è il centro del mio interesse in quanto tecnico ortopedico: corsetti su misura per scoliosi. Anche stavolta in barba allo schema  impostomi da chi di dovere, a mio rischio e pericolo, potrei dover dividere l'articolo in due. Questo perche:

A) l'argomento scoliosi è ampio, e potrei scrivere altri 10 articoli il più lungo dei quali sarebbe certamente intitolato "adolescenti e corsetti per scoliosi: guida pratica al genitore", con taglio quasi psicologico

B) senza una adeguata introduzione passare subito a cosa è un corsetto "lionese" o "milwaukee" inserendo immagini di questi busti preoccuperebbe senza motivo i potenziali utilizzatori dei corsetti e parentado

Diciamo subito che "busto" e "corsetto" sono sinonimi, e in questo specifico caso non si tratta di busti in stoffa e stecche utilizzati per algie alla colonna vertebrale  o nel postoperatorio, ma si tratta di corsetti in materiali sintetici plastici utilizzati per contenere e correggere deformità scoliotiche in età giovanile. Solo raramente alcuni tipi di corsetti vengono utilizzati in età più avanzata, e quasi sempre con la funzione di contenimento limitato della deformità.

Parliamo quindi di una serie di articoli che interessa una fascia ben definita di clientela: bambini e ragazzi. Se siete quindi genitori e vi è stato consigliato un corsetto per scoliosi potrete forse trarre qualche utile consiglio da questo(o questi) articolo/i. Lungi da me lo spiegare cosa è la scoliosi, vorrei parlare piuttosto di quanto la scoliosi e il suo trattamento  siano un problema non solo medico, non solo tecnico, ma da affrontare soprattutto cercando di capire il punto di vista di chi dovrà utilizzare il corsetto, e accompagnandolo nell'inizio del trattamento. 

Anzitutto un corsetto non è "un problema" e assolutamente non va fatto percepire come tale al bambino/a o peggio al ragazzo/a. Capitano spesso genitori preoccupati che chiedono ancor prima di aver preso le misure al figlio o di sapere di che cosa stiamo parlando  "ma si vedrà sotto i vestiti?";  è una domanda lecita, ma non deve essere il fulcro dell'attenzione del genitore. Ci sono corsetti che si vedono e altri no; purtroppo non dipende tanto da come sono realizzati(se bene o male) da noi tecnici ma semplicemente dal tipo di corsetto prescritto dallo specialista. A sua volta quest'ultimo prescrive il tipo di corsetto più adeguato al tipo di scoliosi del paziente, quello cioè più correttivo e più utile a migliorare la situazione specifica, che si veda o meno sotto i vestiti. 

 La domanda del genitore normalmente genera preoccupazione all'adolescente di turno, che già percepisce il corsetto come una imposizione e una esagerazione, già vede minata la sua libertà di utilizzare magliette aderenti e pantacollant, già pensa di non averne reale bisogno anche di fronte a rx della sua stessa colonna vertebrale con curve anche preoccupanti. Tutto questo è perfettamente normale, e tanto è facile far accettare a una bimba di 5 anni un busto magari molto evidente, quanto è difficile far accettare un semplice corsetto Boston magari lombare a una adolescente. Sta un pò alla sensibilità del genitore il non far percepire il corsetto come una "possibilità", un ausilio da "mettere se non si vede", ma come uno strumento indispensabile per correggere una scoliosi che, se non trattata con questo corsetto, peggiorerà. Senza allarmismi: quando una ragazza/o si rivolge a noi per il primo corsetto l'idea che cerco di trasmettere è che "questo è il tipo di corsetto che ti serve per correggere la tua colonna vertebrale, funziona, e funziona se viene utilizzato nei tempi prescritti. Senza il corsetto il rischio di peggioramento c'è", senza se e senza ma. Normalmente poi mostro le decine di cartelle di clienti in cura con corsetto, in modo da far comprendere anche all'adolescente che non si tratta di un problema raro, ma che attorno a lui/lei a scuola ci sono altri ragazzi che sicuramente utilizzano il busto. 

Insisto molto sulla gestione dell'adolescente, in quanto a mio avviso si tratta del centro del processo di realizzazione di un corsetto per scoliosi. E' fondamentale parlare con parenti e paziente, sforzarsi di far percepire l'importanza dell'uso del corsetto anche al ragazzo più restio, e soprattutto puntare molto sui dati di fatto: se la scoliosi viene diagnosticata ed è di una certa entità non più trattabile solo con ginnastica posturale o trattamenti manuali il corsetto non è una opzione, è l'unica opzione; e va utilizzato in quel momento della crescita, non in un futuro indefinito (a questo punto le mamme che stanno leggendo avranno già costretto figli e figlie a leggere l'articolo, con tanto di "vedi che è quello che ti dico sempre anche io?" e i figli mi troveranno noiosa e tediosa, ma tant'è, fidatevi, credo in quello che scrivo).

Bene, ora che la predica è finita, vediamo in brevissimo i passi per la realizzazione del corsetto per quanto riguarda i pazienti. Chi si rivolge a noi sa che abbiamo la possibilità di realizzare la presa di misure con lo scanner laser 3D, e la presa di misure è il primo passo per la realizzazione del corsetto. La valutazione circa il tipo di corsetto naturalmente sta al medico specialista, quindi, prescrizione alla mano, procediamo alla presa di misure sia lineari che tramite lo scanner. Il tutto ha la durata di 15-20 minuti, ma la scansione vera e propria si realizza in 2 minuti al massimo. Lo stupore negli occhi dei parenti accompagnatori nel vedere prendere forma sullo schermo del computer il tronco del figlio/a mi fa sempre piacere. Si tratta in fondo di uno strumento all'avanguardia nel campo dell'ortopedia e che ancora stupisce anche la sottoscritta, nonostante l'uso quotidiano. Con il paziente immobile, in leggera trazione grazie al sistema di posizionamento di cui siamo dotati, scansioniamo il corpo per salvarne un modello digitale che ci servirà poi, una volta corretto parzialmente e inviato al robot nella stanza accanto, per realizzare il positivo sul quale costruire il corsetto.

NOTA BENE: i corsetti sono creati da ZERO, per il paziente. Nulla è preformato, tutto viene tagliato, modellato e montato attorno al positivo del ragazzo/a. Il che fa comprendere anche la quantità e la qualità del lavoro artigianale che c'è dietro un corsetto, per quanto il busto possa poi apparire semplice al momento della consegna. 

In seguito alla presa di misure viene realizzato il corsetto senza finiture, in modo da poter richiamare il paziente per una prova che ci consente di definire meglio la lunghezza del corsetto, valutare il potenziale correttivo delle spinte e correggere eventuali punti di attrito, strapiombi. Dopo qualche giorno il corsetto finito viene consegnato al giovane paziente, con tutte le raccomandazioni di rito. Sembro davvero eccessiva a volte ma come dico spesso ai ragazzi che devono utilizzarlo per la prima volta "il corsetto è perfetto, funziona, ma non serve a niente nell'armadio". Sul totale di ore di utilizzo (variabile dalle 8 ore notturne alle 24h/24), normalmente si pronuncia lo specialista; io da tecnico ortopedico posso dire la mia alla consegna e cioè che più ore si utilizza il corsetto, più velocemente si ottiene l'effetto desiderato e soprattutto meno si rischia che la situazione peggiori. Sono anche abbastanza restìa a consigliare l'utilizzo solo notturno: è nel corso della giornata, quando la forza di gravità "schiaccia" la colonna, che quest'ultima subisce la deformazione maggiore.

Dal momento della consegna i controlli sono ogni 3 mesi, e servono a valutare di volta in volta usura delle componenti del busto, azione correttiva delle spinte e eventuale adattamento alla crescita del ragazzo/a. Non è raro che i corsetti siano da modellare/modificare dopo qualche giorno dall'inizio del trattamento; ci sono colonne più malleabili e altre più rigide, che necessitano di più tempo per adattarsi alla correzione.

Concludo dicendo che trattandosi di una problematica che interessa soggetti in crescita, raramente accade che la deformità rimanga "stabile" nel tempo: purtroppo la tendenza al peggioramento è dimostrata e sperare che senza trattamento una scoliosi conclamata non cambi nel corso dei mesi causa solo perdite di tempo che rendono più difficile poi il contenimento e la correzione. Un tentativo di utilizzo di corsetto va fatto anche con l'adolescente più restìo; nel prossimo articolo vi annoierò con i modelli di corsetto più diffusi, e come avviene la realizzazione nei dettagli.

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