Scoliosi parte 2
Da: Rosa Foresti
Mar 07, 2018
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Scoliosi parte 2

Corsetti fantastici... e dove trovarli!

 Rieccoci alle prese con la scoliosi, questa volta non vi martellerò cercando di convincervi che "mettere il corsetto correttivo che con tanta attenzione abbiamo costruito è indispensabile per la salute del paziente", ma ci concentreremo su COME agiscono i corsetti correttivi e su alcuni modelli di corsetto, forse non i più conosciuti ma quelli che attualmente ho qui a disposizione in laboratorio da "mostrarvi" tramite lo strumento blog.

La scoliosi è definita, in termini strettamente medici, e come potreste trovare su qualsiasi enciclopedia: Deviazione della colonna vertebrale a concavità laterale, cui può associarsi una deviazione a concavità anteriore (cifosi) e la rotazione delle vertebre sul loro asse: quest’ultima, a sua volta, determina una deformazione delle costole corrispondenti che s’incurvano formando il gibbo costale.

Si tratta quindi di una deviazione della colonna vertebrale, struttura ESTREMAMENTE COMPLESSA. Quello che si rileva radiograficamente è, in genere, una deviazione laterale della colonna. In sintesi invece di vedere una colonna vertebrale in asse, perfettamente allineata, noteremo delle curve anomale (immagine A);immagine A

Lo specialista con un sistema di calcolo degli angoli di deviazione indicherà sul referto i "gradi Cobb", ma non entrerei troppo nello specifico. Vedete bene dall'immagine che non sono solo le vertebre ad essere deviate, ma assieme a loro, nel caso delle vertebre toraciche, anche la cassa toracica subisce una deviazione laterale e una ROTAZIONE. Quest'ultima comporta anzitutto la presenza di gibbi dorsali, evidenti soprattutto quando il paziente si flette in avanti (immagine B).

immagine B

Altri segni classici sono capo inclinato, spalle e bacino non in asse. Sembrano spesso ai genitori talmente evidenti una volta effettuata la visita specialistica da non sapersi capacitare di come non se ne siano mai resi conto prima. Vorrei spezzare una lancia a loro favore per due motivi:

- se si ha a che fare con soggetti adolescenti spesso sembra banale ma è difficile notare sotto felpe e accessori vari eventuali deviazioni della colonna, men che meno sono molte le occasioni di vedere figli/figlie in desabille, ben rintanati in stanze con tanto di cartelli "OFF LIMITS" appesi alla porta.

-la scoliosi può progredire molto velocemente, e anche i genitori più attenti possono ritrovarsi di punto in bianco ad affrontare una situazione di scoliosi che ad occhio sembrerebbe trascurata da tempo, quando in realtà semplicemente può essere passata da deviazione leggera a deviazione importante nel giro di poche settimane. 

Bando ai rammarichi, vediamo come contenere e risolvere la situazione tramite la tecnica ortopedica, inteso non come me stessa ma come sistemi meccanici studiati appositamente per contenere e migliorare la deformità. Faccio un passo indietro di qualche centinaio di anni con l'immagine C (ebbene sì, ora che ho capito come fare vi riempirò di immagini). Si tratta del simbolo classico delle scienze ortopediche: un albero torto, legato a un bastone dritto. Naturalmente l'albero simboleggia l'essere umano, lo scheletro e le sue deformazioni; il bastone rappresenta la correzione ortopedica, il sostegno che permette all'albero di crescere in modo corretto. Mi ha sempre affascinato perchè in modo semplice rappresenta perfettamente molte situazioni che noi tecnici ci troviamo ad affrontare: che il tronco dell'albero simbolico siano ginocchia valghe/vare, scoliosi, cifosi, alluci. Il concetto è chiaro. immagine C

Ecco quindi la soluzione alla scoliosi del fortunato paziente: un bel bastone fissato al tronco tramite corde e tiranti! Naturalmente sto scherzando: questa non sembrava comunque una soluzione piacevole nemmeno ai nostri avi, e si è ben pensato di agire con lo stesso principio tramite corsetti che nel corso dei decenni si sono evoluti sia in quanto a efficacia correttiva sia in quanto a materiali.

Che corsetto fa al caso mio? Non ci si deve porre questa domanda, nè tantomeno cercare su internet quello che vi sembra il corsetto migliore per voi o per i vostri figli: il consiglio spassionato è di affidarvi a uno specialista e fidarvi di lui. Esistono moltissimi tipi di corsetto; solo lo specialista può valutare la gravità reale della scoliosi: scoliosi con una forte componente rotatoria in un soggetto molto malleabile e con una rigidità bassa possono sembrare peggiori rispetto a scoliosi più lievi e meno evidenti visivamente, ma richiedere un corsetto più leggero rispetto alle seconde. Viceversa vi sono scoliosi lievi ma con curve alte a livello cervicale che richiedono correzioni più impegnative rispetto a scoliosi marcate a doppia curva semplice. 

Cosa fa il busto? Il busto serve a non consentire un peggioramento della deviazione nel corso dell'accrescimento, e favorire il riallineamento      

immagine D

Come può fare questo? I concetti base dello studio dei busti sono spesso simili, nonostante i busti risultino così diversi tra loro. Vi sono busti che agiscono "a spinta" come il corsetto Lyonese classico (figura D) in cui ciascuna valva di spinta viene posizionata in corrispondenza della curva e serve a spingere in correzione la colonna tramite cuscinetti e la regolazione delle spinte con agganci sulla barra anteriore.

Altri busti sono invece studiati come un "guscio" all'interno del quale la colonna viene spinta in correzione da cuscinetti di spinta dal lato della convessità della curva. Normalmente vi sono fenestrature dal lato opposto alla spinta, ossia banalmente buchi che consentono al busto di espandersi in direzione della correzione. (figura E, corsetto Cheneau)

                                                                                                                                         immagine E

Di sviluppo più recente il corsetto ArtBrace, di origine francese studiato dal Professor De Mauroy (persona tra l'altro squisita), agisce lavorando sulla colonna con trazione, detorsione e traslazione, ossia su tutti i piani dello spazio, come se si trattasse di una colonna torta da de-torcere(figura F). Il concetto è davvero interessante per gli addetti ai lavori e i risultati ottenuti molto positivi. Si apre e si chiude tramite velcri anteriori e va indossato DA STRAIATI. questo perchè in posizione supina la colonna è distesa e in posizione simile a quella in cui si pone il soggetto durante il rilievo laser delle misure(nel caso dell'art-brace la presa di misure corretta è particolarmente importante per la riuscita del corsetto in quanto modifiche sostanziali a corsetto stampato sono sempre abbastanza difficili).

busto ArtBraceimmagine F

Per far capire cosa sia un corsetto DIFFICILE da indossare vi consglio di guardare qualche immagine del corsetto Milwaukee, prescritto davvero solo in casi di necessità e curve molto alte dove la correzione con altri busti è impossibile. L'anello cervicale lo rende effettivamente visibile e e difficile da nascondere; viene ancora prescritto e ci sono bambini(bravissimi tra l'altro) che lo utilizzano e lo mettono/tolgono in autonomia, con meno difficoltà di quello che si può pensare

Bene, a grandissime linee avrete capito di cosa si parla quando si parla di corsetti correttivi. Sperando di riuscire a fotografare le varie fasi di realizzazione settimana prossima concluderò il ciclo dedicato alla scoliosi con le fasi del processo pratico per mostrarvi a livello di laboratorio come nasce il corsetto. 

PS: so che vi avevo detto avrei scritto l'articolo sulla produzione oggi, ma dato che il nostro robot per la fresatura dei grezzi ha deciso oggi di prendersi una pausa e non riprendere a lavorare fino al tardo pomeriggio ho dovuto rimandare....a settimana prossima!

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