A misura…di piede!
Da: Rosa Foresti
Dec 27, 2017
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A misura…di piede!

Calzature su misura 

(c.s.m.)

Da sempre vedo mio padre inginocchiato alle prese con bende gessate, fogli, cataloghi, metri da sarta e tanta pazienza, alle prese con i clienti degli appuntamenti “per c.s.m.”, ovvero per calzature su misura, come abitualmente appuntiamo in agenda. Buona osservatrice, ho presto imparato a livello pratico tutte le fasi di questi incontri: come confezionare il gesso, prendere le misure lineari, valutare deambulazione e calzatura in uso, rilevare impronte per plantari su misura, e durante tutta la visita porre domande e parlare del progetto della calzatura; ma si sa: tra dire e fare....e così da neolaureata gli appuntamenti “per c.s.m.” mi preoccupavano, perchè se è vero che i passaggi erano di fatto sempre gli stessi, mi rendevo conto che c’era molto di più tra la scheda dove segnare le circonferenze e il sorriso del cliente soddisfatto al ritiro della calzatura. 

Poco alla volta il timore di sbagliare ha lasciato peró spazio alla sorpresa: erano gli stessi pazienti a suggerirmi come realizzare la scarpa! Alcuni volontariamente spiegando direttamente cosa pensavano sarebbe stato necessario fare, altri presentandosi con modifiche fai-da-te alla calzatura in uso, feltrini per creare spessori e fori nei plantari per scaricare punti dolenti...il mio preferito ha addirittura realizzato nero su bianco il disegno della calzatura ideale ed un prototipo in carta del velcro che a suo parere era necessario applicare in un determinato punto perché aveva bisogno di “sentirsi sostenuto sotto l’arco”...e aveva ragione! La parola d’ordine era ascoltare

Seconda parola d’ordine: mediare. Non sempre ciò’ che il paziente percepiva come comodo era effettivamente d’aiuto a correggere certi atteggiamenti della deambulazione, e spesso la calzatura immaginata non poteva essere realizzata sul piede con deformità che mi trovavo davanti. Mai far credere al paziente che “tutto é possibile”; ci sono sempre elementi sui quali è possibile giocare ed altri sui quali da tecnico ortopedico non posso transigere. Fondamentale é spiegare al paziente cosa é possibile fare e cosa no, spiegare nel dettaglio e dal punto di vista anche tecnico e biomeccanico il perchè ad esempio può essere libero di scegliere un modello con velcri o con lacci ma non può scegliere un modello con il tacco in legno. 

A chi é alla prima calzatura, ad esempio, dico sempre in modo molto chiaro che opteremo inizialmente per modelli classici, semplici e facilmente gestibili, mentre in seguito potremo orientarci su calzature più particolari. Fortunatamente ci avvaliamo da sempre di una ditta che realizza calzature su misura Made in Italy, che utilizza solo materiali di prima scelta ed é in grado di realizzare qualsiasi richiesta: abbiamo pazienti storici che ci chiedono di confezionare calzature su misura partendo da una immagine di una scarpa di serie. Sincerità e competenza sono la base per conquistare la fiducia del paziente, come sempre: cercare di realizzare l’impossibile per accontentare il cliente porterò a risultati lontani da ciò che il paziente immaginava e poco funzionali. Capita a tutti di commettere qualche errore di valutazione, naturalmente, per lo più risolvibile in sede di prova a metà lavorazione, ma la massima attenzione é riservata ai clienti che richiedono calzature su misura, persone per le quali è molto difficile utilizzare scarpe di serie reperibili in commercio. 

Prossimamente provvedero’ a illustrare a livello piu’ tecnico cosa significa “presa di misure”, e le fasi che portano dal primo appuntamento “per c.s.m.” alla consegna finale della calzatura, sperando nella collaborazione di qualche cliente :)

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