Costruire un corsetto ortopedico...
Da: Rosa Foresti
Mar 14, 2018
Categoria Del Blog
Costruire un corsetto ortopedico...

...passo passo!

Eccoci nel pieno del lavoro "tecnico", ossia passo passo vedremo come nasce un corsetto, a partire da quando ci contattate con prescrizione medica alla mano fino alla consegna del meraviglioso ausilio.

"buongiorno, ascolti io ho qui la prescrizione per un corsetto per mia figlia Anna. E' la prima volta quindi vorrei sapere come devo comportarmi"

"buongiorno! Le prenderei subito appuntamento per una scansione con il nostro tecnico" (sì lo so, il tecnico sono io)

"perfetto magari nel pomeriggio. Serve mia figlia?" 

"direi di sì. Mi servono la figlia, le rx che avrà sicuramente visto lo specialista, la visita fisiatrica/ortopedica, la prescrizione del corsetto. Ricordi anche di far indossare alla ragazza intimo color bianco"

"Ah." (disappunto, indecisione, perplessità)

"scusi le spiego il perchè, ovviamente essendo il primo busto non può saperlo: utilizzando uno scanner laser per prendere le misure abbiamo la necessità dell'intimo chiaro in quanto essendo molto sensibile è difficile per il laser rilevare colori molto scuri."

"ah perfetto!" eccecccec

APPUNTAMENTO 1: LA PRESA DI MISURE

Appurato che la madre/padre abbiano con sè tutti i documenti richiesti, facciamo accomodare Anna in sala prove. Creiamo una cartella cartacea nella quale verranno archiviate le copie di prescrizione, visita specialistica, rx, e una scheda progetto interna nella quale sono indicati dati della paziente, nomi dei tecnici presenti al momento del rilievo delle misure, tipo di busto e materiali utilizzati, note. 

Con la paziente in intimo bianco si inizia il processo di rilievo delle misure, che avviene in due fasi:

-linearmente con un metro da sarta, trascrivendo sulla cartella circonferenze e altezze a vari livelli

-tramite lo scanner: la paziente viene posizionata su una pedana dotata di sostegni per le braccia, una barra di appoggio a livello del bacino, una trazione cervicale. a questa struttura la paziente viene fissata con una o più fasce che hanno il doppio compito di tenere il più ferma possibile la persona nel corso della scansione e di correggere in alcuni casi gibbi o strapiombi particolarmente significanti. Una volta posizionata la paziente vengono sistemati eventuali spessori sotto i piedi nel caso di eterometrie degli arti inferiori, viene fissata una fascetta per marcare la vita e facilitare la lavorazione successiva della presa di bacino nel corsetto. Una leggera trazione evita infine movimenti del capo che potrebbero inficiare la buona riuscita della scansione. 

Con la paziente così "appesa" possiamo iniziare la scansione vera e propria, girando attorno alla struttura con una pistola laser per scannerizzare il corpo dal collo al bacino compresi. (qui video e fotografie dei genitori/fratelli/sorelle/amici alla ragazza si sprecano). Ciascuna "passata" viene in tempo reale riportata dalla pistola al programma installato sul computer della sala prove, dove man mano si vedrà comparire quello che è il file3D iniziale del tronco della paziente. Terminata la scansione sleghiamo Anna (che chiaramente già trama vendetta per i video e fotografie di cui sopra), la lasciamo rivestire e diamo appuntamento per la prova del corsetto di solito dopo una decina di giorni.

COSA ACCADE MENTRE SIETE A CASA IN TREPIDANTE ATTESA 

                           

Il corsetto in prova deve essere sostanzialmente quasi terminato. Ora, ciascun busto viene realizzato con materiali, lavorazioni, correzioni diverse quindi cercherò di illustrare quelle che sono le fasi comuni alla maggior parte dei corsetti in produzione. Partiamo dal nostro file3D, salvato sul desktop del computer in sala prove e che racchiude il prototipo della persona per il quale verrà realizzato il corsetto. Come già detto non esiste nulla di "pronto", "preformato". L'unica cosa che non viene modificata, modellata e termoformata del corsetto sono le viti che uniscono le parti, e spesso anche quelle sono da accorciare. La fase precedente però al lavoro manuale vero e proprio(che chiameremo in gergo "lavoro a banco"), avviene proprio tramite il software che ci consente di apportare alcune modifiche alla forma 3D in modo da rendere più precise le fasi successive di realizzazione. Con pazienza il tecnico elimina sbavature del file, marca alcuni punti di repere, imposta spinte/correzioni leggere, e trasferisce tutto a quello che è il cuore vero e proprio dello sviluppo del corsetto. 

Come potete immaginare non possiamo sequestrare la paziente per giorni e giorni, tantomeno modellare su di lei materiali e spinte, proprio per questo il file 3D viene trasferito alla fresa robotica che ora è qui a un paio di metri di distanza da me e che spero di riuscire a mostrarvi in azione provider permettendo.

Un bel blocco di materiale poliuretanico viene posizionato nella teca, il file trasferito al macchinario e avviato alla fresatura. Alla fine del processo ciò che otterremo sarà la riproduzione fedele del corpo della ragazza scansionata(in gergo tecnico "positivo"). Aspirata la simpatica polvere che è ovunque al termine della fresatura possiamo portare finalmente al banco il positivo, fissarlo e iniziare a costruire attorno ad esso il corsetto vero e proprio.

1) disegno: bisogna essere anche un pò artisti. Il disegno viene realizzato manualmente seguendo punti di repere fondamentali e che variano da corsetto a corsetto. Sul poliuretano con la matita apposita si tracciano le linee che andranno a determinare i tagli dei vari pezzi di cui sarà composto il corsetto. 

2) modellamento componenti metalliche: prepariamo poi tutto il necessario a fissare tra loro i futuri "pezzi" di corsetto. Aste montanti, placchette, chiusure a grimagliera, ganci, trifogli metallici, ascellari...ciascun modello richiede una componentistica diversa. Si modellano inizialmente le aste montanti, quelle cioè sulle quali applicheremo le placchette per assemblare valve, spinte, prese di bacino, ascellari. Si calcola la mezzeria con un metro dotato di bolla, si piegano, torcono le aste e si impostano già, ove possibile, le posizioni delle componenti metalliche secondarie.

3) taglio delle plastiche e termoformatura: a grandi linee si disegnano i profili dei vari pezzi che andranno a comporre il corsetto su lastre di materiale (veralite, polietilene..). Si tagliano con seghetto alternativo e si posizionano uno alla volta nel forno ad infrarossi impostato sulla temperatura adeguata. Muniti di guantoni togliamo i pezzi ora modellabili e trasparenti dal forno e li fissiamo sul positivo già lisciato con spatole e lime. A questo punto con pazienza si deve attendere che ciascun pezzi si raffreddi, disegnare con un pennarello i bordi precisi che andremo a tagliare sempre con il seghetto alternativo e rifinire con macchina finissatrice in modo da togliere spigoli taglienti e sbavature. 

4) montaggio dei componenti: una volta che ciascuno dei pezzi sarà rifinito perfettamente si riposizionano tutti sul positivo tramite nastro adesivo o chiodi, si applicano le componenti metalliche con lo stesso metodo e si forano le componenti plastiche dove necessario. Con boccole, viti, rivetti a seconda del busto fisseremo finalmente tra loro le parti e siamo quindi pronti per la prova di metà produzione!

APPUNTAMENTO 2: PROVA

 Si tratta di un passaggio abbastanza rapido ma indispensabile. In prova il corsetto è più lungo del necessario e anche le eventuali spinte acromiali(quelle per intenderci che premono a livello della clavicola), spinte dorsali, ascellari sono abbastanza abbondanti. Questo perchè, come potrete immaginare, rimpicciolire un pezzo è fattibile, ingrandirlo senza rifarlo NO. Al paziente viene quindi spiegato che quello che vedrà non è il busto finito, ma solo una "bozza", e che una volta ultimato il lavoro riuscirà a muoversi liberamente. Indossato il corsetto in prova vengono segnati a pennarello bordi inferiori e punti ove è eventualmente necessario scaldare la plastica per evitare punti di attrito o per, viceversa, far risultare maggiormente aderente il corsetto. Vengono controllate le spinte, in alcuni casi si decide quanto spessore vada applicato alle spinte per ottenere la correzione della deviazione scoliotica. 

5) Tornati in laboratorio smontiamo ciascuna componente metallica e ripetiamo i passaggi di taglio delle parti eccedenti, rifiniamo perfettamente i bordi, applichiamo spinte in materiale morbido o più rigido in base alla necessità, completiamo le chiusure con velcri o grimagliere metalliche a seconda del modello, imbottiamo i punti di contatto tra componenti metalliche e corpo della persona e foderiamo esternamente le componenti metalliche con un feltro adesivo(naturalmente ritagliato a mano a misura delle parti da rivestire), in modo da evitare usura dell'abbigliamento.

A questo punto siamo pronti per la consegna....con grande gioia delle mamme(e meno gaudio dei pazienti)

APPUNTAMENTO 3: CONSEGNA

Normalmente la consegna avviene senza intoppi, semplicemente si tratta di riprovare il corsetto, controllare che la paziente si sieda con facilità, che le più esili non provino dolore a livello del bacino(problema risolvibilissimo, ma non senza nuovamente scaldare e modellare a mano la presa di bacino), spieghiamo come usare il busto, cosa non fare, e chiediamo gentilmente di UTILIZZARLO(i busti negli armadi non servono, dico io), di indossarlo SEMPRE come spiegato, di averne cura. Brevemente alcuni consigli validi per tutti:

-non sedersi su poltrone sfondate o su sedute molto basse: per quanto sgambato il busto richiede una "presa di bacino", quindi sedendosi in basso preme sulle gambe di chi lo porta. Utilizzare quindi ove possibile cuscini/sedute rialzate 

-non utilizzare profumi sul busto: si tratta speso di materiali che rischiano di spezzarsi a contatto con alcune sostanze/solventi, evitatelo

-maglietta aderente, a mezza manica, lunga, SEMPRE da indossare sotto al corsetto: noi ne abbiamo di apposite disponibili in fibra di bamboo, materiale resistente e naturale.

-il busto non è infrangibile: attenzione quindi quando lo si mette-toglie! Cadute a terra, strattoni, poca cura portano a rotture della plastica.

-se non lo userete...noi lo sapremo! Prima di tutto perchè non si vedranno effetti positivi a livello radiologico, e secondariamente perchè nei controlli che eseguiamo ogni trimestre le componenti sembreranno come nuove...i busti utilizzati si riconoscono subito e sinceramente preferisco sistemare un corsetto perchè sfruttato che dire "il corsetto è ancora perfetto,bellissimo,pulitissimo....lo porti?" ai controlli

Domande/commenti/dubbi? Ho attivato finalmente la possibilità di commentare l'articolo quindi genitori(ma anche figli/figlie, ho 30 anni, interagisco in modo piuttosto informale)...scrivete!(io ho scritto fin troppo per oggi!)

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