PIEDI(ni) PIATTI...senza paura!
Da: Rosa Foresti
Apr 18, 2018
Categoria Del Blog
PIEDI(ni) PIATTI...senza paura!

Uno degli argomenti più discussi a livello ortopedico è il piede piatto infantile. Avendo frequentato più di un corso universitario a riguardo, vi dirò serenamente che interpellando 10 specialisti avrete 10 opinioni diverse circa la modalità di trattamento;  per non parlare di internet dove genitori preoccupati per la deambulazione del figlioletto rischiano di perdersi in un mondo diviso tra sostenitori della chirurgia come unica soluzione al problema e altri siti ove l'uso dei plantari correttivi viene presentato come un dictat. 

Sta di fatto che allo stato attuale esistono Paesi nei quali i plantari ortopedici correttivi per il piede piatto infantile non vengono mai utilizzati, ed altri nei quali vengono prescritti spesso e volentieri. L'Italia rientra in questo secondo caso. Fermo restando che trovo molto più naturale che una mamma si preoccupi anche troppo di come il figlio appoggia a terra i piedini, e molto meno comprensibile che alcuni bambini arrivino con ginocchia valghe evidentissime(vedi articolo precedente) senza che i genitori se ne siano mai resi conto, vorrei con queste righe illustrare a grandi linee quelle che sono le possibilità correttive. Non è mia intenzione scrivere un articolo dal titolo "piede piatto: quando preoccuparsi?", poiché solo affidandovi a uno specialista potrete far valutare l'effettiva necessità di una correzione e non è certo mio compito suggerire quale tipo di plantare utilizzare: io sono un tecnico ortopedico ed eventualmente costruirò i plantari per vostro figlio, di certo non li posso prescrivere!

Anzitutto rasserenatevi: nasciamo con i piedi piatti. La maggior parte dei bambini fino ai 6 anni presenta naturalmente un piedino piatto detto "piede piatto lasso infantile". Questo perché la struttura muscolare non è ancora sviluppata, i legamenti sono molto morbidi e la struttura scheletrica in evoluzione e quindi non strutturata. Fino ai 12-13 anni il piede cresce, si sviluppa, i muscoli si attivano e sollevano l'arco plantare che dovrebbe a questo punto svilupparsi scheletricamente in modo corretto. Prima dei 6 anni i plantari correttivi vengono utilizzati raramente, mentre la grande maggioranza viene applicata a partire dai 6 anni in poi. 6 anni insomma pare essere l'età migliore per un controllo fisiatrico o ortopedico. 

Quando è consigliabile indagare più a fondo circa la postura del bambino?

-quando nonostante la crescita prosegua il piede rimane piatto

-quando unitamente al piede piatto si nota un retropiede valgo(figura 1)

-quando unitamente al piede piatto si notano ginocchia valghe

I plantari correttivi possono essere realizzati con svariati materiali. Una volta i plantari in cuoio sughero erano molto diffusi, ora quasi abbandonati in favore dei plantari in materiale sintetico. Minor usura e una malleabilità maggiore sono i punti di forza di questi ultimi. A seconda dell'opinione dello specialista vedrete prescrivere un determinato tipo di plantare correttivo. Certa di non elencarli tutti, e soprattutto evitando i modelli più datati e ormai poco in uso, vi descrivo brevemente i più diffusi:

-Plantari ad aletta anti-valgo: come dice la parola stessa servono a correggere il valgismo del retropiede. Oltre all'arcata mediale(il sostegno che ricrea la volta mediale, assente nel piedino piatto), sono infatti caratterizzati da un sostegno sul lato esterno del tallone che serve ad allinearlo evitando il valgismo. Si tratta di una aletta che può essere se necessario abbinata ad un cuneo supinatore, uno spessore di qualche millimetro a livello mediale sotto il tallone.

-Plantari avvolgenti: presentano sostegno della volta mediale e una avvolgenza, quindi un bordo più alto tutto attorno al calcagno, sempre con l'intento di creare un guscio che stabilizzi il retropiede dando già una buona impostazione al mesopiede. Anche a questi possono essere aggiunnti cunei pronatori/supinatori o "eliche"(spessori a forma di mezzaluna a livello dell'avampiede laterale)

-plantari di Lelievre(figura 2): sono molto più piatti rispetto ai plantari sopracitati, e possiedono due spessori posizionati in modo da ricreare nel momento del passo il movimento ad elica tipico della deambulazione corretta. Le eliche altro non sono che spessori che "spingono e sostengono" il tallone medialmente e l'avampiede lateralmente. Indossandoli il piedino sarà portato ad appoggiare il tallone in modo corretto e, in fase di spinta, terminare lo stacco con l'alluce, così come in linea teorica il "passo perfetto" dovrebbe essere

-plantari sensomotori: meritano una spiegazione a parte in quanto guardandoli non riuscirete a riconoscere i sostegni classici dei plantari fin qui elencati. Si tratta in effetti di un concetto diverso e spesso i genitori non capiscono come sia possibile correggere il piedino piatto del loro piccolo senza un plantare che "spinga verso l'alto" la volta appiattita. I sensomotori lavorano tramite degli "spot", ossia dei punti di pressione posizionati in modo da stimolare il lavoro dei tendini e della muscolatura atta a sostenere l'arco plantare e a portare in correzione il piedino. Non sono indicati per tutti i piedi pronati, e vanno prescritti da specialisti in grado di definire anzitutto se tutti e quattro gli spot siano necessari, ed eventualmente se incrementare o diminuire lo spessore degli spot rimanenti per ottenere l'effetto desiderato.

tutti i plantari di cui sopra NON SONO SOLETTE, non si trovano "già pronte". Sono spesso articoli semi-lavorati, ossia si realizzano a partire da basi già predisposte e modificate in base alle necessità del cliente, oppure possono essere realizzate su misura. Nel caso dei bambini dato il continuo allungarsi del piede lo specialista tende a prescrivere i semilavorati in modo da contenere i costi, tuttavia non sono affatto rari i casi di avvolgenti su misura e soprattutto sensomotori su misura, realizzati su calco in gesso o tramite baropodometria computerizzata. Questo perché così come per l'adulto il plantare su misura del bambino può essere costruito scegliendo materiali più o meno rigidi, a strati più o meno spessi, con scarichi più o meno pronunciati in base al caso specifico.

Affidarsi ad uno specialista di fiducia durante tutto il trattamento con plantari è fondamentale, così come utilizzare calzature adeguate! Quante volte plantari perfettamente funzionali non portano a risultati soddisfacenti perché posizionati in calzature che a malapena contengono i malleoli del bambino?  Immaginate un tallone spinto in correzione dall'aletta anti-valgo del plantare ma lasciato praticamente privo del sostegno laterale dato dalla calzatura: la lassità legamentosa tipica dei piedini in età pediatrica non è in grado di supportare adeguatamente il lavoro del plantare! Quindi, soprattutto nel caso in cui vi sia anche un coinvolgimento delle ginocchia la calzatura deve includere almeno la caviglia del paziente, anche senza essere molto rigida ma sicuramente alta e ben allacciata. Si tratta di un dettaglio che troppo spesso viene dimenticato: se per l'adulto, quando cioè non vi è più un obiettivo correttivo, semplicemente si consiglia di utilizzare il plantare in qualsiasi calzatura stringata o regolabile e predisposta, quando l'obiettivo da perseguire è la correzione o il supporto del piedino del bambino un minimo di sostegno a livello della caviglia è da consigliare.

Cosa accade se il piedino nonostante anni di plantari rimane piatto? La soluzione chirurgica viene normalmente proposta tra gli 11 e i 13 anni. Si tratta di un intervento non invasivo, ma pur sempre un intervento chirurgico è! L'alternativa è l'uso quotidiano dei plantari di sostegno, questo per evitare effetti negativi a  lungo termine: se da un lato un piede piatto malleabile non costituisce un problema invalidante, camminare con appoggio scorretto per anni porta a usura articolare e un possibile irrigidimento nel tempo delle strutture muscolo-scheletriche del piede, dannoso in quanto non più correggibile. Esistono anche piedi piatti già molto rigidi in giovane età: questi vanno seguiti con particolare cura ed attenzione in quanto senza un supporto ortopedico procurano algie e limitazioni articolari anche gravi.

Lascia il tuo commento