"ginocchiera postoperatoria"
Da: Rosa Foresti
May 18, 2018
Categoria Del Blog
"ginocchiera postoperatoria"

Una stecca gessata...senza gesso!

Nell'ultimo articolo ho a grandi linee parlato del dolore non traumatico al ginocchio e della gamma di soluzioni disponibili. Oggi vorrei invece parlare di un tipo di tutore specifico: il "postoperatorio".

In realtà è piuttosto improprio definire questo tutore "ginocchiera postoperatoria"; non viene SEMPRE prescritta dopo gli interventi chirurgici, così come spesso viene utilizzata prima dell'intervento o in sostituzione, ove possibile, alla classica ingessatura. 

Di fatto è caratterizzata da una struttura abbastanza importante, che fa presa su coscia e gamba arrivando a coprire la zona dalla caviglia all'inguine. Spesso è definita anche "ginocchiera 4/6 punti", in quanto per consentire un fissaggio saldo all'arto inferiore è dotata di 4/6 fasce in velcro(2/3 a livello della coscia, 2/3 alla gamba). Bisogna pensare che si tratta di un tutore che sostituisce l'ingessatura e ha il compito, almeno nella prima fase di utilizzo, di mantenere il più possibile ferma l'articolazione del ginocchio. Proprio questo giustifica la necessità di avere una "leva lunga": se immaginiamo una ginocchiera corta, in materiale tessile, con steccature laterali rigide, e immaginiamo, una volta indossata la ginocchiera, di provare a flettere il ginocchio, è chiaro come non sia sufficiente la leva corta per mantenere immobile l'articolazione ma sia necessario un attacco più distale (alla caviglia e alla radice della coscia) per non consentirci di flettere il ginocchio. 

Ne esistono di due tipi:

-postoperatoria non articolata --> le aste laterali sono fisse, non articolate. la flessione non è consentita e non viene utilizzato a fini riabilitativi

-postoperatoria articolata --> è dotata di due ghiere poste ai lati del ginocchio. Queste consentono la regolazione della flesso-estensione. Proprio grazie a questa caratteristica assume anche un valore riabilitativo in quanto medico specialista e fisioterapista possono indicare il R.O.M. ossia il range of motion, il grado di libertà da impostare sulle ghiere graduate e modificare mano a mano si prosegue nel percorso riabilitativo.

"chi regola le ghiere?"

non si tratta di una procedura complicata: personalmente spiego al paziente come fare a regolare la ginocchiera. Questo perchè non tutti seguono un percorso riabilitativo vero e proprio; naturalmente rimaniamo sempre a disposizione dei clienti, sia per quanto riguarda la regolazione di velcri ed eventuale modifica di stecche, sia per quanto riguarda la regolazione del r.o.m.

"chi applica la ginocchiera?"

anche questa procedura, pur non essendo complessa, richiede un minimo di attrezzatura e pazienza. Normalmente la prima applicazione viene effettuata qui in ortopedia da un tecnico ortopedico oppure direttamente in ospedale dal medico competente. Se il cliente si rivolge a noi, una volta steso sul lettino e scelta la lunghezza necessaria, procediamo con la regolazione delle imbottiture: queste sono costituite da più fasce di tessuto spugnoso,staccabili dalle stecche laterali, e che vanno avvolte attorno a coscia e gamba eliminando con una forbice la parte in eccesso. Successivamente regoliamo la posizione delle stecche laterali in modo che si trovino con ghiera graduata all'altezza del ginocchio e aste poste medialmente e lateralmente ad esso. Se necessario (ginocchio varo o valgo) si modificano le aste con i mordiglioni in modo che risultino il più possibile aderenti alla forma anatomica dell'arto del paziente. A questo punto si fissa il tutto con i 4/6 velcri di chiusura. Una volta effettuate queste operazioni il paziente può indossare/togliere la ginocchiera agevolmente e utilizzarla tutto il giorno senza troppe difficoltà.

"come posso utilizzare un tutore così voluminoso?"

non è una domanda rara, ma non dimentichiamoci che si tratta di un ausilio che spesso fa le veci del classico gesso! Ha quindi una sua funzione specifica che ne giustifica l'ingombro, e in più può essere tolto per consentire l'igiene personale, cosa che con una steccatura gessata non è possibile per decine di giorni! Aggiungo a questo che esistono versioni "estive" del tutore, con imbottiture più sottili e zone libere, cosa anche questa che con un bel gesso coscia-piede non sarebbe neanche immaginabile! Pensate all'alternativa, quindi, e vedrete che tutto sommato la postoperatoria...è il minore dei mali!

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