Calze curative
Da: Rosa Foresti
Jan 17, 2018
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Calze curative

Una cura..…da indossare

Ma sono una corazza!” esclamano la maggior parte delle mie clienti nel vedere la calza che cautamente estraggo dalla scatola “le porto anche io signora e le assicuro che sono comodissime!”; le colgo sempre in contropiede… “ma come?” ebbene sì, le utilizzo e sinceramente nel vedere la prima vena evidente a livello del poplite sono subito corsa ai ripari con un collant compressivo, su consiglio di un bravo angiologo. Spesso si tende a pensare che più la calza è leggera meno causa fastidi…sbagliato! Una calza curativa di ottima qualità è comoda, utilizzabile tranquillamente nel quotidiano ed esteticamente piacevole. La disponibilità di modelli a punta aperta, calibrati nella parte superiore, e di lunghezza personalizzata rende l’uso delle calze elastiche curative molto meno difficile di quanto si possa pensare.

Si tratta di calze CURATIVE: vanno intese come una cura vera e propria e come tale utilizzate. Sono prescritte dallo specialista e si dividono in tre classi di compressione:

-Ia classe (20-30mmHg)

-IIa classe(30-40mmHg)

-IIIa classe(>40mmHg)

Personalmente mi astengo dal fornire compressioni diverse da quelle indicate anzitutto perché spesso sono prescritte in previsione di interventi a livello angiologico e l’uso delle calze è obbligatorio(ne va della buona riuscita dell’operazione), e in secondo luogo perché si tratta di veri e propri tutori elastocompressivi con una forte azione sul sistema circolatorio, soprattutto nel caso della IIa e IIIa classe.

Le difficoltà maggiori sono riscontrate da chi, magari più anziano, fatica a calzarle al mattino; anche in questo caso esistono ausili appositi che facilitano notevolmente l’azione del calzare l’indumento compressivo(ve ne parlerò nel prossimo articolo).

Rivolgiamo particolare attenzione al rilievo delle misure necessarie a fornire la calza adeguata: non basta più numero di calzatura, peso e altezza della persona che dovrà utilizzarle ma misureremo le circonferenze di caviglia, polpaccio, mezza coscia e se necessario coscia, oltre alla lunghezza dell’arto, in modo da scegliere la misura corretta.

Avvertenze importanti:

NON ESISTE UNA CALZA COMPRESSIVA TAGLIA UNICA! Lo scrivo a caratteri cubitali! Pubblicità ingannevoli propongono prodotti privi di qualsiasi certificazione e che attirano soprattutto perchè facili da calzare. Quanto sarebbe più semplice vendere calze che si infilano senza fatica, con la loro comoda cerniera, senza tabelle di misura e filati da valutare! Purtroppo è fisicamente impossibile pensare che una caviglia come la mia di 19 cm e alcune caviglie con ristagni importanti che superano i 30cm possano trovare beneficio dalla stessa calza! Cerco sempre di far ragionare i clienti, per evitare che spendano inutilmente credendo di utilizzare un prodotto valido.

NO ALLE AUTO-PRESCRIZIONI: né io né chi lavora con me consiglia calze curative diverse da quelle prescritte dallo specialista. Quando modello o compressione indicati non possono essere forniti per problemi del cliente(serie difficoltà a calzare l'ausilio nei casi di grave artrosi deformante alle mani, o effettiva impossibilità a utilizzare autoreggenti per allergie al silicone) cerchiamo sempre un confronto con il prescrittore in quanto si tratta di tutori elastocompressivi altamente specifici e non possono essere forniti in modo approssimativo

Settimana prossima l'articolo riguarderà come infilare questo tipo di calze e gli ausili per faticare meno…..che esistono!

A presto

Rosa

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